Maria e Giuseppe sono portatori di una malattia rara. Con la fecondazione assistita possono sperare di concepire un figlio sano.
La diagnosi preimpianto permette di accertare se l'embrione è sano o malato,
e quindi di immetterlo nell'utero della madre solo nel secondo caso.
In Italia, nel 2005, non era consentito perché la legge obbligava a impiantare tutti gli embrioni, anche se malati. La coppia aveva già perso una bimba di sette mesi affetta da Osteoporosi, e dovuto affrontare un aborto terapeutico perché anche il secondo bimbo avrebbe avuto lo stesso destino.
L'appello di Maria era quello di spronare le persone ad andare a votare per abrogare una legge ingiusta. La donna ha anche intrapreso lo sciopero della fame per alcuni giorni per protestare contro il livello di disinformazione in materia.
Giuseppe e Maria sono solo una delle migliaia di coppie che non potevano avere un figlio senza l’aiuto della fecondazione assistita, per questo era necessario che la legge fosse abrogata.